martedì 28 giugno 2016

Libri. Letture. e (La) Recensione: La notte che ho dipinto il cielo di Estelle Laure


Buongiorno Evereaders! Stamane mi va di recuperare una delle vecchie recensioni del vecchio Everpop. Uno dei libri più belli letti in questo 2016! Torna anche su questo Blog Estelle Laure!


LA NOTTE CHE HO DIPINTO IL CIELO

"Com’è possibile che una minuscola e anonima stella diventi il tuo Sole?"

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LA NOTTE CHE HO DIPINTO IL CIELO
di Estelle Laure
                                                                                           

TITOLO ORIGINALE: This Raging Light

EDITORE: De Agostini YA

GENERE: Narrativa Young Adult

PAGINE: 278

PREZZO: 14,90€

USCITA: 15 feb 2016


TRAMA

Per Lucille, diciassette anni e una passione per l’arte, l’amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo, Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n’è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrenny sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l’una dall’altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l’amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un’altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? L’unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi…

MY POINT OF VIEW
                                                                               
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Semplicemente meraviglioso, anche se il termine giusto per indicare questo libro è SUBLIME.

Vi è capitato mai ragazzi di trovarvi davanti un libro così bello, così coinvolgente da non riuscire a starne lontani? Un libro dalla forza attrattiva pari a mille calamite? Un libro come pochi insomma…Be’ a me non capita molto spesso, ma con “La notte che ho dipinto il cielo” è stato amore a prima lettura. Ammetto che ne avevo già letto i primi due capitoli a settembre, quando ci fu la presentazione del libro ed il meet and greet con l’autrice (che è splendida e merita un post tutto per se), ma proprio ieri notte (è il 07/02 mentre scrivo la recensione) ho ricominciato a leggerlo dall’inizio. Primo, secondo, terzo capitolo…in men che non si dica mi sono ritrovato a più della metà del romanzo, e s’erano fatte le 5.20 del mattino (indi per cui o andavo a nanna, o ci andavo per forza con il malanno che mi ritrovo). Quando poi mi son risvegliato, il primo pensiero è stato quello di continuare, ed è così che prima delle 10.30 il libro era già bello che terminato.

Mi sono letteralmente innamorato di ogni aspetto contenuto in questo libro, di ogni tema, ogni situazione, ogni personaggio (mamma Bennett un po’ meno però eh!). Sì Estelle Laure è riuscita a dar vita ad una storia che va oltre ogni metro di giudizio (ragion per cui entra nella mia golden list).

Come mai questo amore, questo fascino, vi starete chiedendo, be’ presto detto.
“La notte che ho dipinto il cielo” è un romanzo per giovani adulti (uno young adult), ma in un certo senso è molto di più, si può a tutti gli effetti annoverare nella Narrativa Contemporanea. E’ un romanzo serio ed intelligente, che riesce però ad essere allo stesso tempo un libro alla portata di tutti. Un libro che si fonda su una florida storia ricca di emozioni e forti sentimenti, che rendono la storia tremendamente vera e reale. Gli aspetti, le situazioni, e persino i personaggi sembrerebbero venir direttamente fuori dalla realtà, una caratteristica che ahimè non è possibile trovare in tutte le letture. Estelle però ci riesce! La sua storia mi ha aperto il cuore (non iniziamo con le battute eh!) e vi ha riversato dentro una miriade di emozioni diverse, che provengono perlopiù dall’amore, quello che la protagonista rivolge verso le persone a lei care, ma soprattutto alla vita.
Questo suo amore per la vita la rende una protagonista unica nel suo genere, la rende una ragazza da amare, proteggere e salvaguardare. L’AMORE di cui si parla all’interno del romanzo non è il semplice (e banale) amore della protagonista verso il ragazzo dei suoi sogni, il suo amore si spinge oltre, e propende verso diversi individui: Wrenny, Eden e Digby in primis. Be’ certo la storia d’amore classica non manca, c’è un lui, una lei, e tante situazioni dolci e romantiche. Ma ciò che mi è piaciuto, ciò che ha saputo fare Estelle, è stato riuscire ad arrivare alla storia romantica lentamente, con calma e senza fretta, senza mai perdere la storia principale (quella dell’abbandono e della sopravvivenza). Sembra quasi che l’autrice ti prenda per mano, e ti faccia da guida, attraverso i sentimenti di Lucille, intricati e nebulosi persino per lei, che vengono svelati con dolcezza, come se fino a quel momento se ne fossero stati celati dietro una spessa tenda. Proprio come l’amore che Lucille prova per Digby: un amore tanto forte quanto nascosto.
Non è quindi l’amore “adolescenziale” ciò che regge questo romanzo, sono bensì il coraggio e lo spirito di sacrificio, per non parlare della forza di volontà, di Lucille a tenere le redini, a coinvolgere il lettore fino all’ultima pagina.

Ciò che inoltre rende il romanzo speciale è il rapporto, e la conseguente contrapposizione, tra la protagonista e sua madre, la donna che fa partire la storia, quella che sconvolge la quotidianità. Entrambe sono vittime, entrambe ne soffrono, ma prendono la vita in due modi diversi. Laura, la madre di Lucille, è una donna fragile, debole, una madre ed una moglie spaventata, e viene letteralmente sopraffatta dall’infinita grandezza della vita, che la schiaccia e la sottomette, costringendola a compiere un gesto estremo. La si potrebbe definire cattiva ed egoista, ma in realtà è semplicemente debole. Lucille vive le stesse pene della madre inizialmente, e poi viene costretta a farsi carico di un fardello ancora più grande, un fardello decisamente pesante per una ragazza della sua età. Questo però non la spaventa, non la scoraggia, anzi la spinge ad affrontare la vita a testa sempre alta, a non arrendersi e a fare i salti mortali, per aiutare se stessa e sua sorella. Perché ciò che più sta a cuore a Lucille non è la propria felicità, ma è quella di Wrenny che riempie le sue giornate. Rendere felice la sorella minore diviene la sua missione di vita.

Accanto ad una storia così ricca di spunti e temi davvero forti, si accosta una prosa decisamente sublime (ve l’avevo detto che era il termine del giorno). Uno stile semplice ma allo stesso tempo aulico, che trae ispirazione dai grandi maestri della letteratura, che sono tanto cari all’autrice. Il suo amore per la scrittura e per la lettura traspare chiaramente dal personaggio di Eden, e dalle sue continue citazioni, che dimostrano una chiara ed immensa passione.

In conclusione, per riassumerlo in una frase, “La notte che ho dipinto il cielo” è una storia d’amore, di forza, di lotte e sopravvivenze; una storia che parla d’altruismo e amore verso il prossimo. Un romanzo toccante, schietto, e serio allo stesso tempo, che riesce ad entrarti dentro. (Lo è più di una frase).



Stavolta mi sono dilungato davvero tanto, ma non potevo non esprimere appieno la mia appagante soddisfazione di lettura scaturita in seguito alla lettura di questo romanzo. Avevo capito il giorno della chiacchierata con Estelle che questo sarebbe stato un romanzo da tenere sottocchio, e a termine lettura ne ho avuto la conferma. Consiglio a tutti voi lettori di leggere La notte che ho dipinto il cielo, che siate voi giovani o adulti, uomini o donne, questo non fa differenza, riuscirete tutti ad apprezzarlo.

See you soon! -Lewis

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